Diciamolo francamente: la perfezione non esiste e, di conseguenza, neppure la relazione perfetta.
Eppure possiamo avvicinarci a qualcosa di molto, molto appagante e arricchente. Questo sì.
Partiamo da un assunto: avere un animale domestico non è sinonimo di vivere con un pet.
Avere un animale domestico suggerisce sicuramente l’idea di occuparsene, garantendogli una corretta alimentazione, un’igiene costante e le cure veterinarie adeguate ma, purtroppo, anche un’idea di possesso che non ci appartiene.
Vivere con un animale, invece, è per noi qualcosa di differente e di molto profondo: vuol dire riconoscere un’identità, dei desideri, una personalità. Insomma, vivere con un animale vuol dire riconoscerne le capacità cognitive, il linguaggio, il manifestarsi della sua essenza.
Certamente vi sarà capitato di soffermarvi ad osservare il vostro pet chiedendovi talvolta “ma cosa starà pensando?” oppure “cosa vorrà dirmi?” o ancora “chissà perché fa la taluna o l’altra cosa”.
Ebbene, negli ultimi anni zoologi ed etologi hanno studiato approfonditamente il mondo animale stravolgendo il pensiero che fino a poco tempo fa dettava le regole della relazione uomo-animale. E così ne è nata una nuova forma di pensiero: l’approccio cognitivo-zooantropologico.
Oggi si conviene che a determinare il comportamento di ogni animale sono le conoscenze che possiede del mondo in generale e di se stesso in particolare. Si tratta dunque di competenze che dipendono principalmente dall’esperienza e dalle capacità proprie di ogni singolo animale.
Cardine di questo tipo di approccio non sono più allora i concetti di premio e punizione, ma quello di esperienza.
Sulla base di ciò, il mondo delle esperienze è dunque il tramite attraverso cui possiamo entrare in contatto intimo con il nostro pet. (Qui trovi, per esempio, un esempio su come rendere il bagnetto un’esperienza piacevole)
Grazie ad una vita vissuta insieme e condivisa possiamo costruire una relazione solida e duratura riconoscendo all’animale un’individualità meritevole di esprimersi in quanto tale e aiutandolo a sviluppare il massimo potenziale di sé.
Ogni singola azione compiuta insieme al nostro compagno di vita è un’esperienza che può arricchire il suo e il nostro bagaglio di esperienze.
Dalla coccola sul divano all’esplorare un luogo nuovo, dal superare insieme un ostacolo al giocare nel mezzo di un prato, dalla detersione giornaliera al bagnetto vero e proprio (qui trovi un articolo su come lavare il tuo amico a quattro zampe).
Ogni atto, se condiviso con presenza e accoglienza, emotiva e mentale, diventa motivo di crescita e conoscenza.
Accogliere e saper ascoltare le esigenze e le emozioni dei nostri amici animali ci permette di entrare in connessione e di ascoltarli lasciando spazio alla loro libertà di espressione. Solo così saremo a nostra volta visti e ascoltati.
Non saremo più il “capobranco” o i “padroni”, come un tempo si pretendeva essere imponendosi sull’animale, ma semplicemente saremo figure di riferimento e guide sicure su cui poter contare.
Oggi questo lo sappiamo: le imposizioni e il possedere non servono a nulla.
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